sabato 23 marzo 2013

I soldi dell'alluvione non arrivano, sindacati e cittadini dal prefetto

Pubblicato su Corriere Fiorentino (vedi articolo originale)

Gli abitanti di Albinia hanno cercato rassicurazioni sui fondi che il governo deve sbloccare: 110 milioni di euro stanziati ma bloccati da una firma.

Ci sono andati la mattina gli abitanti di Albinia, ci sono tornati nel pomeriggio tutte le sigle sindacali unite. Tutti alla porta del prefetto di Grosseto Marco Valentini per avere rassicurazione sui fondi che il governo deve sbloccare per le zone alluvionate in Maremma.
Centodiecimilioni già stanziati ma bloccati da una firma di Palazzo Chigi che ancora non arriva, mentre c’è «una necessità estrema di queste risorse» come dice il vicepresidente della provincia di Grosseto Marco Sabatini, presente al picchetto organizzato dai sindacati.
Dal canto suo il prefetto ha assicurato prima i cittadini e poi le sigle che lui farà, per la sua posizione, le giuste pressioni alle istituzioni per dare una svolta a questo stallo. Nel palazzo della prefettura i primi ad arrivare sono stati i cittadini di Albinia, i lavoratori delle azienda agricole e le associazioni locali. Loro, oltre a chiedere rassicurazioni sull’impegno di Valentini in quanto rappresentante del governo sul territorio per sbloccare i fondi statali, hanno voluto parlare della manifestazione in programma per lunedì, quando i partecipanti, partendo dalle campagne limitrofe, dalla Marsiliana, Sant’Andrea, Magliano, San Donato, dovranno raggiungere Albinia, dove si congiungeranno con i cittadini della frazione per poi invadere pacificamente l’Aurelia.
Valentini ha dato il consenso a questa iniziativa, raccomandandosi però di mantenere un profilo decoroso. Qualche ora dopo invece in piazza Fratelli Rosselli (sede della prefettura) sono arrivate le varie sigle sindacali unite (Cgil, Cisl e Uil), che hanno organizzato un picchetto alle porte del palazzo. «Ci siamo organizzati perché ad oggi la situazione è drammatica – spiega Paola Pangellini della Cgil – ci sono lavoratori che non solo hanno perso il posto a causa dell’alluvione, ma anche la propria casa». Così è nato il picchetto, a cui hanno partecipato un centinaio di persone. «Dopo quattro mesi siamo ancora qui a chiedere qualcosa al governo che doveva arrivare in maniera naturale – dice Fabrizio Milani della Cisl – Vogliamo essere di supporto al prefetto per fare pressioni al governo affinché sblocchi le risorse». Perché ad Albinia la situazione è davvero drammatica: molte aziende ancora non sono riuscite a riaprire i battenti mentre negozi interi sono stati portati via dall’alluvione. «Molti lavoratori sono in cassa integrazione» continua Pangelli. Ma questa soluzione non basta per far ripartire un territorio intero.

 

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