venerdì 8 marzo 2013

"Essere altrove", l'alluvione del 2011 nel libro di Antonella Ginocchio


Val di Magra - Val di Vara - Appuntamento a Borghetto Vara con i ragazzi che raccontano l’alluvione dell’ottobre 2011 e incontrano Antonella Ginocchio, giornalista, autrice del libro “Essere altrove nel campo dei fagioli”, cronaca di quei giorni.
Sabato 9 marzo alle 15.30 presso la sala consiliare del Comune di Borghetto Vara.
L’alluvione che il 25 ottobre 2011 ha martoriato la Val di Vara, provocando vittime, fa ancora paura. Il ricordo della grande onda nera che ha invaso le strade seminando terrore e morte, resterà indelebile, in particolare nella mente e nel cuore dei più giovani, di bimbi e ragazzi. Molti di loro nei giorni, nelle settimane successive hanno tentato di esorcizzare la paura raccontando quanto avevano visto, le vicissitudini dei familiari, degli amici. Quei temi, quei componimenti (alcuni molto lunghi e articolati, altri soltanto di poche righe) saranno letti direttamente dagli autori durante l’appuntamento di sabato, intitolato, appunto, “Ricordi e emozioni”, organizzato dall’amministrazione comunale di Borghetto Vara, con la collaborazione di Luna Editore e la Pro Loco “Ponte Vecchio”.
Gli alunni, i giovanissimi studenti, potranno poi confrontare i loro ricordi e le loro emozioni con quelli di un adulto, la giornalista Antonella Ginocchio che ha raccontato quei giorni nel libro “Essere Altrove- Nel campo dei fagioli”, edito da Luna Editore.
“Sarà interessante mettere a confronto le riflessioni, le idee, le emozione, il modo di descrivere dei ragazzi con il racconto fatto da un adulto che, però, è stato bambino nei luoghi devastati dall’alluvione”, dice l’autrice di “Essere altrove”, che spiega: “Quando sono arrivata in Val di Vara, alcune ore dopo l’alluvione, la mente quasi per difesa andava all’infanzia, ai tanti ricordi legati a questi posti che, dopo il passaggio della grande onda, quasi stentavo a riconoscere. I ricordi arrivano all’improvviso, veloci come dei flash e io li ricacciavo indietro, incalzata dalla necessità di affrontare la situazione, l’emergenza”.
Da sottolineare il ruolo importante svolto dalla scuola e in particolare da maestre e professori durante i giorni dell’emergenza e nelle settimane successive. “La scuola, grazie al lavoro fatto con il cuore dagli insegnanti, ha saputo garantire ai ragazzi un clima di normalità, benché intorno nulla più fosse più come prima. Attentamente seguiti, i ragazzi hanno tirato fuori il dolore che avevano dentro e un po’ sono riusciti ad esorcizzarlo, descrivendolo. In fondo questo è quanto accaduto anche a me”, commenta la giornalista.
All’appuntamento di sabato, oltre a ragazzi insegnanti delle scuole elementari e medie, ci saranno il sindaco, Fabio Vincenzi, l’autrice del libro, l’editore Paolo De Nevi e numerose autorità locali.

Il libro.
A un anno dall’alluvione che il 25 ottobre 2011 martoriò alcune zone della provincia della Spezia, Antonella Ginocchio, originaria della Val di Vara, territorio che ha pagato un tributo pesantissimo, racconta quei giorni e i lunghi mesi della ricostruzione. Quando la grande pioggia scendeva sulla Valle, lei non era lì. Ma la notte stessa è partita dalla sua casa di Genova per raggiungere Borghetto Vara, a pochi chilometri da Brugnato e Rocchetta Vara, ugualmente martoriati, alla ricerca dei suoi genitori, dei quali non aveva più notizie. I collegamenti viari e telefonici erano interrotti. Dopo un viaggio difficilissimo – raccontato nel testo – l’autrice è riuscita a raggiungere la Val di Vara, percorrendo anche alcuni chilometri a piedi, “scalando” cumuli di fango e tronchi divelti. Una volta arrivata, ha la sensazione di essere “altrove”: non riconosce più quella terra. “…Guardo intorno. Dove sono? Sono stati cancellati tutti i miei punti di riferimento. Mi sembra di essere altrove. Dove, non so” – scrive l’autrice.
Quasi per difesa la mente andava in un altro tempo, quando lei era bambina, in quei luoghi adesso irriconoscibili. Distrutto anche il vecchio campo di fagioli, dove Antonella giocava da bambina. L’intera geografia di un territorio è stravolta. Stride il confronto tra i giorni sereni dell’infanzia e il dolore, grigio e silenzioso, come l’alba livida di quel 26 ottobre a Borghetto, dove si scavava nel fango per cercare i morti. Il piccolo centro ne ha contato ben sette.
L’autrice ha cercato di comprendere cosa fosse accaduto, attraverso le parole dei testimoni, alcuni dei quali incontrati mentre lavorava come volontaria nella cucina da campo degli alpini. Ha “toccato” storie di eroismo e di grande solidarietà. E, mentre ascoltava, affioravano i ricordi.
Ricostruire l’accaduto ha significato, per Antonella, cercare di comprendere che cosa nel tempo avesse determinato tutto questo. «Non certo la cementificazione, inesistente da queste parti – scrive nella prefazione – Di sicuro c’entrano le parole incuria e abbandono di un territorio». E ancora: «Si è persa molto della nostra saggezza contadina, chi può ci aiuti a recuperarla».
Al termine del suo lavoro, l’autrice ha lasciato la penna, per alcune pagine, ad un ex amministratore della Val di Vara, Andrea Garbini, per dieci anni, dal 1999 al 2009 sindaco di Rocchetta Vara, che racconta il suo “rimorso” per non aver pulito i torrenti, “spaventato”dai divieti e dalle denunce penali.
Nel testo la presentazione è del giornalista Riccardo Sottanis, che per molti anni è stato capo redattore della redazione spezzina del Secolo XIX e originario della Val di Vara.
Il volume è arricchito di foto dei fotografi Gasparo Augustin e Virginio Bottaro e di tanti altri scatti di non professionisti.

L’autrice.
Antonella Ginocchio è nata alla Spezia. Giornalista professionista, attualmente risiede a Genova, ma è originaria della Val di Vara, dove ha vissuto fino a pochi anni fa e terra alla quale resta profondamente legata.
Giovanissima inizia la sua carriera giornalistica al quotidiano Il Secolo XIX, dove lavora per oltre quindici anni, soprattutto come corrispondente della Val di Vara. La sua curiosità e la voglia di cimentarsi in altri campi, la spingono anche verso la televisione, senza però farle mai abbandonare la carta stampata. Per diversi anni dirige la sede spezzina di un’emittente genovese, mantenendo la direzione anche durante i passaggi di gestione ad una società cittadina. Per un periodo è anche direttore di un giornale online e di un periodico di turismo. Ha curato diversi uffici stampa. Attualmente lavora all’ufficio stampa del Consiglio Regionale della Liguria.

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