martedì 4 febbraio 2014

Incontriamoci! Invito alle comunità alluvionate.

Care e cari, 

vi scrivo a nome del Comitato per la Difesa delle TerreJoniche di cui sono il portavoce. Siamo un comitato di cittadini lucani e pugliesi e di associazioni, nato all'indomani della disastrosa alluvione del 1° Marzo 2011 che ha stravolto il territorio Jonico al confine fra la Puglia e la Basilicata. La nostra prima significativa alluvione ci ha colpito nel Marzo 2011 e da allora abbiamo imparato a nostre spese quanto sia complicato il rivendicare i diritti fondamentali che dovrebbero essere garantiti quando c'è un'alluvione, una frana, un terremoto mentre, in realtà, questi diritti sono semplicemente negati dalla politica.
Fin dall'inizio abbiamo scelto di non chiamarci "Comitato Alluvionati" ma "Comitato per la Difesa delle TerreJoniche" ovvero delle terre in cui viviamo e cui siamo profondamente legati, impegnandoci ad un'iniziativa non solo di difesa di piccoli/grandi interessi (solo di chi è stato direttamente colpito) ma, più generalmente, di quelli generali di tutti i cittadini a vivere in un territorio tutelato. In questi tre anni di impegno abbiamo dovuto fare i conti con almeno tre alluvioni importanti, diversi morti, grandissimi problemi per il territorio, le famiglie e le attività economiche (segno del venire al pettine di nodi per troppi anni ignorati e presagio di problemi ancora più grandi che verranno se non si interviene) ma soprattutto con l'inconsistenza, la sottovalutazione, l'incapacità o la sordità colpevole delle risposte politiche ed istituzionali. Abbiamo imparato quanto sia necessario impegnarsi per difendere e rivendicare i nostri diritti: quello che abbiamo ottenuto (comunque importante) lo abbiamo ottenuto con un lavoro costante, capace di aggregare e costruire consenso, con la mobilitazione, manifestazioni locali e nazionali, scioperi della fame, iniziative di lotta come blocchi stradali o occupazioni della Regione. Abbiamo però capito che non basta, che il saldo fra quanto serve e l'impegno che ci stiamo mettendo per averlo e le risposte che arrivano è semplicemente enorme e distantissimo dall'essere efficace e capace di cambiare la condizione delle nostre comunità. Soprattutto non basta il nostro impegno di Comitato territoriale che, per quanto decisivo, non ha la forza necessaria a incassare le risposte vere che servono e che solo la politica e le istituzioni possono dare. Abbiamo visto crescere in questi tre anni esperienze come le nostre, nate ogni volta che un territorio viene colpito. Ogni volta abbiamo visto un film che ormai è chiarissimo, con il dipanarsi di una trama sempre uguale: gli eventi che colpiscono (per l'incuria, gli errori di gestione e la mancanza di prevenzione), i giorni affannosi della prima emergenza garantita per quanto possibile sotto i riflettori sempre più spesso accesi quando ci sono morti e fango da spalare, l'abbandono dopo poco per l'assenza di risposte. Soprattutto l'indignazione di vedere crescere, dentro il vuoto di normative e l'assenza di trasparenza, la discrezionalità della politica che sceglie se, come, in che misura e con quali strumenti e risorse intervenire per dare ad alcuni risposte ed ad altri negarle. L'offesa che viene fatta alle nostre comunità ferite dalle alluvioni e dalle calamità trova i cittadini impoveriti in questo tempo di crisi e li ricaccia in maniera spesso irreversibile ancora di più nella crisi privandoli, oltre che degli affetti quando si perdono vite, di lavoro, beni, mezzi di sostentamento negando spesso le risposte economiche necessarie a ricostruire condizioni di vita degne. Servono risposte che solo la politica nazionale può dare a noi cittadini ed alle stesse istituzioni di territorio. E' arrivato il tempo di incontrarci per passare ad una fase nuova del nostro impegno non solo per dare vita ad una rete che scambi esperienze e diventi punto di riferimento per quanti fanno i conti quotidianamente con il vuoto e i ritardi delle risposte per la prevenzione, la messa in sicurezza e le garanzie dei risarcimenti ma anche per fare avanzare proposte e conquistare trasparenza e certezza normativa che pretendiamo come cittadini e comunità. Come Comitato TerreJoniche ci siamo incontrati un paio di volte (la prima volta a Matera nel 2012 e successivamente a Sala Baganza vicino Parma) con alcuni rappresentanti di altri comitati e realtà alluvionate; in quelle occasioni ci siamo confrontati intorno alla proposta di dare vita ad una rete stabile di iniziativa e proposta. Nelle scorse settimane abbiamo tenuto una iniziativa in Parlamento in cui abbiamo denunciato la mancanza di risorse per la prevenzione e la messa in sicurezza e, soprattutto, il continuo tentativo della politica di produrre Alluvionati di serie A e di serie B. In quella occasione avevamo sollecitato un incontro al Presidente ed ai componenti della Commissione Ambiente della Camera. Incontro che ci sarà la prossima settimana (fra martedi 11 e giovedi 14 Febbraio 2014) Vi invitiamo ad essere con noi, di mandare qualche Vs componente, per far sentire la nostra voce comune e di cogliere quella occasione per tenere un incontro, confrontarci, provare ad organizzarci e decidere iniziative e appuntamenti comuni e rilanciare, cosi, la proposta della rete e del percorso per farci movimento nazionale. Con alcuni di voi ci stiamo sentendo telefonicamente e per mail. Intensifichiamo i contatti e costruiamo il percorso.

Per intanto (in attesa di decidere e condividere ulteriori strumenti) vi invitiamo a utilizzare il sito http://maipiu.blogspot.it e il gruppo di lavoro sul web che avevamo già costruito (maipiubombedacqua@googlegroups.com).
Per contatti, scambi e iscrizioni la mail: maipiubombedacqua@gmail.com.


Gianni Fabbris - Comitato TerreJoniche

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