mercoledì 13 febbraio 2013

Elezioni: chi più conta politicamente ha maggiori diritti?

La notizia aveva già suscitato clamore nel settembre dello scorso anno quando, all'indomani del terremoto in Emilia Romagna, ci si stava attivando per rendere disponibile un Fondo di solidarietà europea che andasse a risanare l’economia dell’Emilia Romagna. Dopo il disastro del 20 maggio era necessario fornire alloggi, servizi di soccorso e strumenti per proteggere i patrimoni ambientali e culturali del territorio che erano stati gravemente colpiti. Si parlò infatti di una proposta, arrivata dalla Commissione europea, di 670 mln di euro. Una somma di denaro così grossa non era mai stata stanziata in tutta la storia d'Europa!

E' di queste ore la notizia che nella giornata di ieri, ai sensi dell'art. 1 comma 2 del D.L.N n. 74/2012 convertito con modificazioni dalla legge n. 122/2012 è stata emessa l'ordinanza n. 9 concedendo alla regione Emilia Romagna  45 mln di euro per interventi provvisionali.
L'ordinanza è consultabile sul sito  della regione nella sezione “Atti per la ricostruzione”.
Il provvedimento elenca ciascuno degli interventi e la relativa previsione di spesa le cui risorse provengono dal Fondo per la ricostruzione.
Pur riconoscendo nel terremoto emiliano un grave evento calamitoso e lecito l'intervento, quello che ci stupisce, tuttavia, è non solo la rapidità con la quale sono stati stanziati gli interventi ma anche il modo e il momento durante il quale sono stati concessi: tra poche settimane infatti, si terranno le fatidiche elezioni politiche.
Non possiamo dimenticare però che ci sono territori come Aulla, Elba, Sala Baganza, le 5 terre, la Sicilia e tante altre regioni che stanno ancora aspettando il riconoscimento dello stato di calamità e lì dove è stato riconosciuto, come in Basilicata e Puglia, ancora non un euro è stato stanziato e gli emendamenti che avrebbero dovuto avere carattere di straordinarietà ancora non sono stati attuati.
Siamo quindi certi di non sbagliare quando pensiamo che l'evento è da considerarsi una strategia puramente  politica.
Crediamo invece che sia doveroso per uno Stato che si definisce civile e democratico non tener conto del peso politico che una regione abbia in seno al Parlamento ma attivarsi perchè tutti i bisogni dei suoi cittadini possano, in qualche modo, venir ascoltati.

Katya Madio
Comitato TerreJoniche

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