giovedì 14 febbraio 2013

Alluvione in Lunigiana, inchiesta sui nuovi ponti

LA PROCURA di Firenze ha aperto una inchiesta sul concorso internazionale di progettazione dei tre ponti che dovranno sostituire quelli spazzati via sul fiume Magra e sui torrenti Mangiola e Teglia dalla furia della alluvione che il 25 ottobre 2011 ha colpito la Lunigiana.
Il pm Giuseppina Mione ipotizza i reati di turbativa d'asta e falso in atto pubblico e la scorsa settimana la polizia giudiziaria ha perquisito gli uffici del settore pianificazione del territorio della Regione Toscana e le abitazioni dei cinque componenti della commissione aggiudicatrice.
La Regione aveva scelto la modalità del concorso internazionale di progettazione «per garantire la trasparenza delle procedure e favorire nello stesso tempo, attraverso una pluralità di soluzioni, una maggiore qualità progettuale». Il concorso venne bandito il 14 febbraio 2012 dal presidente Enrico Rossi, che è anche commissario delegato alla ricostruzione delle aree colpite dalla alluvione del 25 ottobre 2011. Dopo la pubblicazione del bando europeo, 25 studi professionali italiani e stranieri presentarono manifestazioni di interesse. La commissione, riunita a Firenze e presieduta dall'architetto Clelia Mele, responsabile pianificazione della Regione, selezionò 10 proponenti invitandoli alla fase di progettazione preliminare, ed esaminò i progetti pervenuti in cinque sedute riservate il 25, 26, 27 e 28 giugno e 12 luglio 2012. Il 20 luglio si riunì in seduta pubblica per proclamare il vincitore.
Lo studio de Miranda di Milano, in associazione temporanea di imprese con lo studio Ricci Val di Conegliano, si aggiudicò di misura la gara con 79,50 punti, contro i 79 assegnati alla offerta della associazione di imprese capeggiata dallo studio Seico di Lucca. L'ipotesi su cui stanno lavorando gli inquirenti è che il risultato sia stato ribaltato dopo che la commissione, esaminate tutte le offerte, aveva in un primo tempo giudicato più vantaggiosa quella dello studio Seico.
Il programma di ricostruzione dei tre ponti prevede una spesa di circa 17 milioni. Lo studio de Miranda, il cui fondatore ha progettato il ponte all'Indiano di Firenze, ha progettato anche per la Lunigiana tre ponti sospesie ha proposto una metodologia di costruzione modulare: gran parte dei pezzi dovrebbero essere prefabbricati altrove e assemblati in loco. Il ponte più grandeè quello sul Magra a Stadano, una frazione di Aulla. Da quando il vecchio ponte è stato distrutto dalla alluvione, gli abitanti della frazione devono utilizzare per gli spostamenti la corsia di emergenza della autostrada. Lo studio de Miranda ha previsto di montare sul nuovo ponte una turbina eolica con pannello fotovoltaico che dovrebbe assicurare l'energia sufficiente per l'impianto di illuminazione. Il ponte sul Mangiola servirà a congiungere l'abitato di Mulazzo con il fondovalle: al momento i residenti attraversano il torrente su un guado. Il più piccolo dei tre ponti è quello di Castagnetoli sul Teglia, al confine fra Mulazzo e Pontremoli. Anche in questo casoi residenti sono costretti ad attraversare il torrente su un piccolo guado.
All'atto della proclamazione dei vincitori il presidente Rossi dichiarò: «Quello di oggiè un passaggio fra i più delicati e significativi nell'opera di ricostruzione».E il 26 luglio ad Aulla mostrò i progetti scelti dalla commissione agli amministratori della Lunigiana.

Fonte La Repubblica: clicca qui

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