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Paolo Franceschetti, portavoce del Comitato 7 Novembre Alluvione Marina di Campo |
Marina di Campo Livorno, 7 ottobre 2012 - Un fondo di solidarietà
straordinario, altrimenti si rischiano mini risarcimenti beffa. Lo
chiede a gran voce il comitato '7 novembre alluvione Marina di Campo'
che stamani incontrerà in Comune i consiglieri provinciali eletti
all’Elba per un esame di nuove possibili forme di aiuto per imprese e
famiglie alluvionate. La notizia dello sblocco dei risarcimenti — dice
il portavoce del comitato Paolo Franceschetti — sposta solo la
tempistica degli aiuti, ma continuiamo a lavorare perché risolto il
“quando” si prendano in esame le altre questioni in sospeso: “quanto” e
“come”. Facendo una semplice somma degli aiuti promessi per le famiglie e
dividendo questa cifra per il numero delle denunce danni per prime case
alluvionate e veicoli perduti, si ottiene la misera cifra di circa
1.000 euro di rimborso a famiglia. I rimborsi saranno riconosciuti solo
per lavori di ristrutturazione e impiantistica, quindi esclusi arredi ed
elettrodomestici e i lavori svolti in economia. Restrizioni che
escluderanno le fasce più deboli: pensionati e famiglie monoreddito o
lavoratori stagionali. Per le auto verrà invece riconosciuto un
risarcimento percentuale sulla valutazione del valore dell’usato. Per
noi è importante chiarire con Comune, Provincia, Regione e Governo che
la cifra complessiva degli aiuti è troppo modesta».
«Solo facendo questi conti — aggiunge Franceschetti — si capisce che i
risarcimenti tanto pubblicizzati in questi giorni sono poca cosa.
Spiegheremo questa situazione ai consiglieri provinciali affinché si
facciano promotori della costituzione di un “fondo straordinario di
solidarietà” dove far confluire voci di avanzi di bilancio di Provincia e
Regione e di altri interventi con l’obiettivo di portare maggiori aiuti
economici e sgravi fiscali agli alluvionati.
Le cifre oggi disponibili sono troppo misere. Non vogliamo essere
beffati da risarcimenti umilianti. Abbiamo fatto sacrifici per
ricostruire e pagare comunque ogni tassa. Come cittadini abbiamo la
coscienza a posto. Ci domandiamo se i politici e i funzionari
governativi abbiano preso coscienza di cosa è accaduto il 7 novembre
2011. Vogliamo sapere ufficialmente quanto e come sarà risarcito. Per
questo continueremo a raccogliere copie di certificati elettorali
minacciando lo sciopero del voto».
R. M.
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