venerdì 12 aprile 2013

Tirocinanti contro il dissesto idrogeologico in Toscana

Pubblicato su Stamptoscana.it (vedi articolo originale)

Firenze - A Legambiente è partito il tirocinio retribuito (praticantato non obbligatorio) del progetto GiovaniSì della Regione Toscana su monitoraggio, prevenzione e informazione civica del dissesto idrogeologico su due bacini idrografici, scelti insieme agli enti locali, caratterizzati dalla presenza di aree ad alta pericolosità di natura idraulica e idrogeologica: il bacino del torrente Ombrone pistoiese, in particolare l’area che ricade in provincia di Prato, il bacino del fiume Greve e torrente Ema in Provincia di Firenze.
Ad effettuare il tirocinio retribuito 5 laureati, selezionati a fine marzo, due architetti pianificatori, due agronomi e una geologa, seguiti da tutor. Un'esperienza dunque di alto livello sotto il profilo scientifico, che impiega giovani laureati in discipline necessarie agli obiettivi perseguiti, per un settore complesso quale quello della prevenzione del dissesto idrogeologico e della pianificazione degli interventi. Una  “lettura del territorio - spiega la nota di Legambiente Toscana - monitorando e segnalando le criticità, gli elementi di rischio, al fine di proporre soluzioni al dissesto idrogeologico". Il progetto ha l’obiettivo di curare, oltre ad una formazione scientifica post-laurea, anche l'informazione civica sui temi della prevenzione, in linea con i ruoli e le competenze delle associazioni partner progettuali.

Le dichiarazioni

Siamo felici di lanciare un progetto di coinvolgimento giovanile - dichiara il presidente di Legambiente Toscana Fausto Ferruzza - che ha come oggetto gli ecosistemi fluviali e che passando attraverso la formazione, servirà a promuovere l’“alfabetizzazione” della popolazione sulla cultura della riduzione del rischio idrogeologico e della convivenza con il rischio".
"E’ molto importante impiegare risorse nella prevenzione per mitigare il rischio idrogeologico ed è fondamentale farlo anche nelle attività di formazione - ha sottolineato Federico Gasperini coordinatore della commissione Acque e Difesa del suolo di Legambiente Toscana e responsabile del progetto- Questi ragazzi potrebbero domani ricoprire ruoli di rilievo e dover prendere decisioni importanti in materia. L’obiettivo è quindi incrementare il bagaglio culturale e allargare la “vision” su temi complessi in cui è necessario agire sempre nell’ottica della sostenibilità".
"Questo progetto, proposto da Legambiente e sostenuto da Cesvot con convinzione, rende concreto l’impegno del volontariato anche in materia di prevenzione ambientale - dichiara Patrizio Petrucci, presidente di Cesvot - . Se pensiamo che solo nella nostra regione il 98% dei Comuni è a rischio idrogeologico e quasi 700mila cittadini sono esposti a pericoli di frane ed alluvioni, non possiamo che guardare con molto interesse a questa iniziativa. Un’idea che si realizza grazie alla rete di soggetti pubblici e del privato sociale anche con l’obiettivo di trovare buone pratiche replicabili in altri contesti".

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