Pubblicato su Stamptoscana.it (vedi articolo originale)
Firenze -
A Legambiente è partito il tirocinio retribuito (praticantato non obbligatorio) del progetto GiovaniSì della Regione Toscana
su monitoraggio, prevenzione e informazione civica del dissesto
idrogeologico su due bacini idrografici, scelti insieme agli enti
locali, caratterizzati dalla presenza di aree ad alta pericolosità di natura idraulica e idrogeologica: il bacino del torrente Ombrone
pistoiese, in particolare l’area che ricade in provincia di Prato, il
bacino del fiume Greve e torrente Ema in Provincia di Firenze.
Ad effettuare il tirocinio retribuito 5 laureati, selezionati a fine marzo, due architetti pianificatori, due agronomi e una geologa,
seguiti da tutor. Un'esperienza dunque di alto livello sotto il profilo
scientifico, che impiega giovani laureati in discipline necessarie agli
obiettivi perseguiti, per un settore complesso quale quello della
prevenzione del dissesto idrogeologico e della pianificazione degli
interventi. Una “lettura del territorio - spiega la nota di Legambiente Toscana
- monitorando e segnalando le criticità, gli elementi di rischio, al
fine di proporre soluzioni al dissesto idrogeologico". Il progetto ha l’obiettivo di curare, oltre ad una formazione scientifica post-laurea, anche l'informazione civica sui temi della prevenzione, in linea con i ruoli e le competenze delle associazioni partner progettuali.
Le dichiarazioni
Siamo felici di lanciare un progetto di coinvolgimento giovanile - dichiara il presidente di Legambiente Toscana Fausto Ferruzza -
che ha come oggetto gli ecosistemi fluviali e che passando attraverso
la formazione, servirà a promuovere l’“alfabetizzazione” della
popolazione sulla cultura della riduzione del rischio idrogeologico e
della convivenza con il rischio".
"E’ molto importante impiegare risorse nella prevenzione per mitigare
il rischio idrogeologico ed è fondamentale farlo anche nelle attività di
formazione - ha sottolineato Federico Gasperini coordinatore
della commissione Acque e Difesa del suolo di Legambiente Toscana e
responsabile del progetto- Questi ragazzi potrebbero domani ricoprire
ruoli di rilievo e dover prendere decisioni importanti in materia.
L’obiettivo è quindi incrementare il bagaglio culturale e allargare la
“vision” su temi complessi in cui è necessario agire sempre nell’ottica
della sostenibilità".
"Questo progetto, proposto da Legambiente e sostenuto da Cesvot con
convinzione, rende concreto l’impegno del volontariato anche in materia
di prevenzione ambientale - dichiara Patrizio Petrucci,
presidente di Cesvot - . Se pensiamo che solo nella nostra regione il
98% dei Comuni è a rischio idrogeologico e quasi 700mila cittadini sono
esposti a pericoli di frane ed alluvioni, non possiamo che guardare con
molto interesse a questa iniziativa. Un’idea che si realizza grazie alla
rete di soggetti pubblici e del privato sociale anche con l’obiettivo
di trovare buone pratiche replicabili in altri contesti".
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